“Vale il viaggio”. A posteriori però talvolta si scopre che dell’impegnativa affermazione sia rimasta soltanto un’eco di quella che era un’antica fama, o che magari valga per la struttura, o per il servizio, più che per la cucina. Non è il caso dello Schloss Schauenstein, dove tutto concorre a far sì che l’affermazione sia quanto mai vera e appropriata.
Intanto la classe unica e priva di vezzi dell’ambiente, in ciascuno degli spazi in cui è suddiviso per l’agio e il piacere dell’ospite. Ma ancor più la qualità del servizio, dall’accoglienza al commiato, in ogni particolare in assoluto una delle migliori che ricordiamo. La cucina di Caminada infine, il motivo di fondo della visita, quale connubio raro di bellezza, precisione tecnica ed equilibrio pur nella varietà notevole dei sapori. Il percorso, nell’ampio degustazione scelto (ma esistono anche una carta e menu con meno portate), è andato a toccare temi classici e contemporanei e si è dipanato in piatti di valenza tanto internazionale quanto autoctona, con un finale di tipica cucina svizzera con prodotti di carattere e di qualità in condivisione per il tavolo.
Da rimarcare l’eleganza formale di ogni passaggio e il ventaglio di tecniche e di modi in cui viene presentato ciascun ingrediente. Si veda l’eccellenza dello scampo, o del pollo della val Lumnezia e tartufo dei Grigioni, o del luccioperca, o del cervo. Nella parte conclusiva pregevole il Soufflé al formaggio.
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ligure, nell'attesa di ciò che mangerà talvolta scrive di ciò che ha mangiato: buono da scrivere, buono da mangiare
