A Noto, se ti guardi intorno, la bellezza esiste e non ha causa e ogni sfumatura color miele racconta una storia. Nella parte alta del piccolo paese in provincia di Siracusa, gioiello del barocco siciliano, il ristorante Crocifisso dello chef Marco Baglieri si conferma riferimento sicuro e goloso sia per i netini che per chi giunge fin qui a godere dello splendido centro storico patrimonio dell’Unesco dal 2002.
Sospeso tra bellezza e storia, all’interno di un elegante e intimo ambiente, tra cromie neutre dal sapore domestico, velluti, legni e vetri colorati, Baglieri offre all’ospite la sua cucina chiara e senza sottintesi, simmetrica e rotonda, autentica e verace di Sicilia; la sensazione è che il cuoco, riconoscendo l’arte e l’alto valore del poco complicato, enfatizzi le comodità e dia una saggia regolata al superfluo codificando così uno stile modernista, tecnicamente privo di esasperazioni, che spesso reinterpreta il passato attraverso la revisione e la riscrittura ideando piatti dal gusto pieno e dal piacere immediato.
È il caso della vigorosa Cacio e pepe di caciocavallo ragusano con cozze e salicornia oppure dell’intenso e territoriale Uovo 68 con verdure di campo, robiola di capra girgentana, crumble di pane e lamelle di tartufo nero. Da provare le buone Linguine con salsa al cipollotto brasato, gambero di nassa e finta bottarga di triglia e il succulento e morbido Filetto e pancia di maiale con purea di patate ai capperi e cipolla glassata in agrodolce.
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classe 1974, napoletano emigrato al Sud, sommelier e assaggiatore di caffè, è convinto che chi è nato a Vico Equense, come lui, sia inderogabilmente munito di imprinting gourmet. Vive, scrive e organizza eventi a Palermo, ma mangia e beve ovunque