Un palcoscenico dedicato alla cucina. È questo che ci viene in mente una volta varcata la soglia dell’Alexander, ex cinema-teatro lungo le mura di Ravenna che dal 2002 si è trasformato in un ritrovo gastronomico. Ai fornelli un giovane chef di talento, Mattia Borroni, classe 1990, che propone una cucina che spazia senza indugi fra terra e mare, con un interessante tocco creativo.
Così ci si può divertire fra un’eccellente Tartare di manzetta con gelato alla senape e rape fermentate e un Crudo di ricciola con agrumi e bottarga (in cui la conserva ittica tende a prevalere sul crudo), fra uno squisito Riso Acquerello all’acqua di pomodoro, capperi e gamberi rosa e i gustosi Tortelli di faraona al forno, bietole, cedro e rosmarino, fra il Rombo con bietola, funghi, quinoa e limone e il Piccione rosato, ciliegie, noci e semi di girasole. Nonostante l’impronta originale dello chef, in carta restano inossidabili alcuni piatti della tradizione, come le Tagliatelle o i cappelletti al ragù di carne battuta al coltello.
L’ambiente è inevitabilmente affascinante, disposto su due piani, con sedute in velluto rosso e specchi alle pareti. Il servizio è affabile e disponibile, in più i menu degustazione particolarmente vantaggiosi consentono di esplorare al meglio la cucina di Mattia Borroni. Peccato soltanto per una carta dei vini con varie referenze esaurite (almeno nella nostra ultima visita) e con la mancanza dell’indicazione delle annate.
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Tavoli all'aperto
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giornalista pubblicista sempre in viaggio fra Roma e la Romagna, collabora con alcune delle più importanti guide e testate giornalistiche italiane di settore