Dici Shalai e pensi: la porta dell’Etna. In questo gioiello da 13 camere con centro benessere e ristorante stellato, Luciano e Leonardo Pennisi stanno forgiando un sistema di ospitalità evoluto, maturo per la missione che gli è dato di compiere: essere il salotto di rappresentanza dell'accoglienza di lusso in vetta al luogo più affascinante di Sicilia.
Una famiglia che ha alle spalle una longeva memoria di territorio - rinnovata oggi, tra le altre cose, attraverso una cantina che racchiude l’antologia enologica dell’Etna - ha voluto sin dal primo momento portare ai fornelli un cuoco che dello stesso territorio fosse figlio altrettanto devoto. Così oggi nella cucina di Giovanni Santoro si ritrova l'eco dell’energia che, circondandolo, ogni giorno lo ispira e lo benedice: quest'eleganza allo stesso tempo austera e feconda, il miracolo di trovarsi all'incrocio di latitutine e altitudine che coincide con l'irripetibile liminare tra l'alta montagna e il Mediterraneo, la creatività e la responsabilità che quest'unicità comporta.
Sotto la sua mano sempre più consapevole, sobria e meditativa, si incontrano ingredienti dell’uno e dell’altro ecosistema, dando vita a piatti di grande ‘buon gusto’ - in senso proprio e lato - come la Vitellina a punta di coltello con fonduta ai formaggi cremosi e bacche di ginepro dell’Etna, affumicati agli aghi di pino o le Linguine all’aglio, olio e peperoncino, battuto al gambero e bottarga di tonno, prima di giungere a un imperdibile dessert d’autore qual è la sua Crema cotta caramellata con una molteplicità sommersa di aromi e frutti del bosco.
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modicana, giornalista, sommelier. Attraversa ogni giorno le strade del “continente Sicilia” alla ricerca di storie legate alla cultura del cibo e del vino. Perché ogni contadino merita un romanzo