In effetti un ristorante così a Torino mancava: eleganza, impostazione classica, cucina con l’accento francese, fondi, jus, lacche, piccioni. È quello che ci si sarebbe potuto aspettare da un albergo 5 stelle e in effetti il Sitea – storica struttura ricettiva cittadina – ha sostituito il suo ristorante interno con questa candida bomboniera affacciata su strada e aperta al pubblico.
A sovrintendere i fornelli, fin dall’apertura, c’è lo chef Fabrizio Tesse, già alla Locanda di Orta a Orta San Giulio e impegnato anche nella gestione della ristorazione del Boscareto Resort. La cucina è creativa e rispecchia il percorso personale dello chef: origini liguri, nato a Milano e vissuto in Piemonte. Tra gli ingredienti feticcio, quelli trasportati per le antiche vie del Sale, come le acciughe, il baccalà, l’olio extravergine d’oliva ligure.
Dunque, arrivati nel cuore nobile della città, ecco un paio di minuscole sale bianchissime con una manciata di tavoli. Il menu dice Crudo di scampi e vitella piemontese, cundijun e prescinsöa e Ravioli del plin, funghi di campo, molluschi e tartufo estivo, Astice, cipolla e foie gras: tutto servito sotto cloche di vetro nel più sussiegoso dei locali cittadini. La sosta adatta per la borghesia torinese (quel che ne rimane) e quella in transito nell’albergo. Tutti gli altri trovano gastronomia per i propri denti nell’adiacente bistrot Carlo e Camillo, che non evoca Cracco, ma Carlo Alberto e Camillo Benso Conte di Cavour.
+390115170171
Ristorante con camere
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articolo a cura degli autori Identità Golose