Per lo chef Giuseppe Biuso la cucina è un modo di raccontarsi, di esprimersi. Ogni piatto è una storia, un aneddoto, una visione del mondo, la sua. Parla di viaggi fatti o ancora da fare e quel bisogno incontenibile di narrazione una volta rientrati, che sfocia in sorpresa. Regala all’ospite il gusto del nuovo, di spezie e ingredienti sconosciuti e mai assaggiati.
I suoi piatti da sempre giocosi, anche quando guardano alla tradizione, sono scevri da legami con il territorio e dai territori, diventando piacevoli divertissement. Creano rimandi, richiamano alla mente l’idea di un luogo, non guardano più a consistenze e temperature, ma ad acidità, pulizia del palato, sensazioni di freschezza ed effetti sorpresa, con la materia prima lasciata il più possibile in purezza, per identificarne i singoli ingredienti. I primi indizi allestiti sul tavolo sono inequivocabili: una cartina, una valigia, una macchina fotografica e un aeroplano, dicono di allacciare le cinture, si decolla per destinazioni sconosciute. Il menu sarà donato al termine, come ricordo per l’esperienza vissuta.
Tra i nuovi piatti dello chef da provare ci sono sicuramente il Cannolo di melanzana, con mousse di ricotta al basilico, pomodoro confit e cioccolato di Modica, la golosa Fonduta di caciocavallo con gnocco di seppia, gnocco di patata, mandorle e albume coagulato, il Risotto all'aringa con piacentino ennese, gel ai gelsi, alga spirulina, timo e zeste di mano di buddha. Qualsiasi sia la meta, grazie a Biuso avrete negli occhi la felicità inattesa del viaggio.
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Ristorante con camere
Tavoli all’aperto
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articolo a cura degli autori Identità Golose