Sarà forse il carattere dei pizzaioli essere anime inquiete, il dato ricorre nelle personalità che fanno del disco di pasta più celebre del mondo il loro cimento, Andrea Godi non fa eccezione. L’irrequietezza non gli impedisce di tenere saldo il primato nelle proprie mani, il numero uno della pizza in Puglia è di casa a Lecce.
400 gradi è avamposto di manufatti di qualità che reggono il contrappeso dei grandi numeri, anzi grandissimi, circa 250 posti divisi su due piani. Ed è anche l’insegna che ha contribuito insieme a un manipolo di ragazzi di stoffa pari all’abnegazione, ad emancipare il capoluogo salentino dall’approssimazione nella quale ha versato a lungo l’arte necessaria del buon mangiare. Ammessi gli animali, essenziale la pazienza. Non si prenota, si prende posto in ordine d’arrivo e avrà un senso la fila costantemente in attesa dietro l’uscio. Merito di una pizza fatta d’argento vivo.
La scuola di riferimento per Godi, imperativo presente, è quella napoletana ma intesa a modo suo. Impasto indiretto, biga, cornicione alto anche in versione a punte di stella farcite con la ricotta. Nella carta che conta 30 varietà non compaiono stregonerie né topping da alchimisti. A tenere banco sono l’impasto e le materie prime accostate con intelligenza. Un posto d’onore è riservato alla Margherita offerta in enne varianti sempre giocate sui tre elementi originari, mozzarelle, pomodori e basilici si esprimono in una girandola di gusto e (bio)diversità. Inutile farlo strano, quando puoi farlo semplicemente (e straordinariamente) bene.
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classe 1974, laureata in Lettere moderne, giornalista professionista. Dalla cronaca giudiziaria e nera alle cronache di gusto, collabora con le maggiori testate di settore e principalmente con Il Gusto