La realtà creata nel tempo da Corrado Scaglione a Triuggio, in piena Brianza, non è una pizzeria anche se a tanti viene facile individuarla come tale. Lo stesso Corrado tiene molto a ricordare che la sua è un’enosteria, nella quale il vino, e con esso la birra, gioca un ruolo importante, da qui il riferimento a un’osteria e non a una trattoria, accanto sì alla pizza ma anche a piatti di terra e di mare con un equilibrio e uno spessore importanti. Il motivo è subito spiegato: Scaglione, nato in Calabria, ma per tutti napoletano perché viene associato alla pizza, è nato cuoco crescendo nelle cucine frequentate per fare gavetta, compresa l’Enoteca Pinchiorri di Firenze, abbracciando la pizza per scelta precisa. Nulla lasciando al caso.
Cosi accomodarsi da lui è un po’ come ritrovarsi in un multi-mondo per le opportunità che vengono date al cliente che può così scegliere. Percorso pizza? Prego, si accomodi. Una gita al mare? Nessun problema, salga a borgo che si prende il largo. Voglia di carme? Sereni, c’è ciccia per tutti. Alla faccia di Filippo, il Lipen dell’insegna che era famoso perché smilzo. E allora sbizzarritevi con le Lamelle di lingua salmistrata o le Tagliatelle di seppia cruda, i Ravioli “Monza e Brianza” ripieni di ossobuco, la Ricciola su topinambur, la Pastiera napoletana, perfetta per concludere qualsiasi siano state le scelte precedenti. E la pizza? Ora la mia scelta sulla Veneranda, così chiamata perché legata a una raccolta di aiuti per la Veneranda Fabbrica del Duomo con zafferano, ossobuco e mozzarella di Agerola. Un’iniziativa Ambasciatori del Gusto.
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Tavoli all'aperto
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
Twitter @oloapmarchi