La pandemia ha fatto danni. Sì, certo, a ogni ripartenza si tende a cancellare il passato, si fa finta che le ferite siano all’improvviso guarite, ma non è così, gli effetti di questi due anni restano. Dunque onore e merito alla famiglia Alajmo, capace di mantenere in piedi e molto ben funzionanti, le sue numerose insegne, compresa questa, nello splendido "Fondaco dei Tedeschi" antico, bellissimo palazzo veneziano dove si sono insediati ormai cinque anni fa abbondanti, al termine di un sontuoso restauro dell’intero edificio.
Adesso è il momento di rimettere assieme le brigate, rifare le squadre, assegnare i ruioli. E dunque, nell’attesa, regge il timone Silvio Giavedoni, uno e trino (dirige anche la cucina dello stellato Quadri e butta l’occhio, al piano terra, sul Quadrino, regno del fidatissimo Sergio Preziosa). Qui si viene per immergersi nella bellezza del luogo, ammirare (o criticare) le scelte dell’archistar francese Philippe Starck, imprescindibile compagno di viaggio della famiglia, godersi un lunch sfizioso e rigeneratore e, infine, una serata a luci soffuse, nel silenzio dell’edificio nel frattempo svuotato del via vai giornaliero.
Insomma, un posto di rara bellezza e atmosfera, dove ordinare uno dei cocktail perfetti o piatti come lo Scartosso de pesse e ortaggi con spuma di senape all’estragone, la Tartare di verdure con focaccia croccante al riso nero, il Baccalà mantecato con bottarga di muggine e broccolo fiolaro, oppure degustare una pjzza con la j, di irreale morbidezza, chiudere con Nuvola di Tiramisù o Panettone Marrakech con crema favolosa.
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veneziano, giornalista, una vita dedicata allo sport da inviato (e adesso da appassionato e tifoso), cura da dieci anni "Gusto", la pagina di enogastronomia del Gazzettino di Venezia