Alle prese con un’eredità importante, quella lasciata da Matteo Tagliapietra, cuoco originario di Burano e autore di una delle più riuscite interpretazioni della cucina veneziana contemporanea, al Local c’è oggi Salvatore Sodano, Chef campano con importanti esperienze internazionali alle spalle. È qui da poco tempo eppure la sua è una cucina già matura, e capace di oscillare in egual misura tra intensità ed eleganza, centrando entrambi gli obiettivi.
Sempre orientata sull’asse Venezia-Napoli, ma con netta predilezione per la città che lo ospita rispetto a quella che gli ha dato i natali, nei piatti si inanellano contaminazioni orientali - com'è giusto che sia - suggestioni botaniche - di cui lo Chef è appassionatissimo - e vi si riconosce l’applicazione di soluzioni originali che rivela l'esercizio di tecniche realizzate ad hoc.
Ne è conferma un piatto anticipatore del pre-dessert, passaggio di transizione tra il salato e dolce come Cipolla, rapa bianca e spuma di tarassaco, che rivela la grande maestria di Sodano nel trattare gli elementi vegetali, oltre a farsi vessillo di una tendenza sottile ma ormai molto capillare nella nuova cucina italiana: quella di una dolcezza non manifesta, ma a tendenza dolce, che proprio il regno della flora riesce a introiettare con particolare compiutezza grazie alle sue intrinseche tendenze amare e polifenoliche. Un novità, dunque, benché perfettamente armonizzata con l'ambiente, dominato dai legni di Remo Pasquini e dall'abilità, in sala, di Benedetta Fullin e Manuel Trevisan.
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folli amanti dell’alta cucina, in totale sono una ventina, sempre alla ricerca di emozioni. La causa? Un’irresistibile Passione Gourmet