È un’accurata interpretazione della campagna quella di Massimiliano Poggi nel suo Massimiliano Poggi Cucina, l’ultimo ristorante aperto dallo chef, nel 2016, elegante e intimo a pochi minuti da Bologna.
La sua cucina parte dalle materie prime della campagna bolognese e del mare della Romagna - territori a cui è estremamente legato - e ne celebra i sapori e profumi attraverso la tradizione interpretata con eleganza e creatività a testimoniare sapienza ed esperienza.
Qui non c’è solo l’attenzione per il dettaglio e per il gusto ma è evidente la missione di portare in tavola l’attenzione per i ritmi della natura: quel che c’è, quando c’è. Un atto di cura e di responsabilità che ha dato vita ai due menu degustazione, che incarnano perfettamente la filosofia dello chef: Campagna e Sostanza e Concetti e Passione capaci di nascondere piacevoli sorprese proprio per la loro estemporaneità. Come i Tortellini burro e oro, un classico delle tavole bolognesi, ma qui con burro e pomodoro nel ripieno e ricotta come condimento, dove la cremosità e la grassezza sono bilanciate dalla nota acidula del pomodoro che esplode letteralmente in bocca, o il Porro bruciato, golosissimo, con polvere di mandorle dolci, lamelle di mandorle salate e burro bianco.
In carta, una proposta bilanciata - e sempre secondo disponibilità - tra vegetali, carne e pesce, come il Culatello, pan brioche e confettura, il Risotto all’olio di Bologna con verdure e caprino, lo Spaghetto di fiume con bottarga e battuta di trota marinata e la Vacca alla brace con bernese al limone e verdure.
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Tavoli all’aperto
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gastronoma, classe 1996, cresciuta dove la tradizione gastronomica è culto: Bologna, la Grassa. La tavola è il suo posto preferito: oltrechè per questa guida, è contributor per altre testate di settore