Il fabbricante di stelle Enrico Bartolini fa così tanto parlare di sé per il suo medagliere sovraccarico che quasi trascura di seguire quello che ha ancora da dire nella sua base operativa all'interno del Mudec, il luogo in cui continua a svolgersi il discorso più compiuto sulla sua idea di cucina. Quello pilotato quotidianamente dal cuneese Davide Boglioli, trentatreenne, è un atelier di perfezione, che Bartolini sa benissimo essere inafferrabile, pur fingendo di non saperlo come il famoso calabrone. E ora che la vita e l'età lo hanno portato a smussare qualche spigolo, Enrico anche nella sua cucina sembra talvolta perfino disposto a fare qualche passo indietro in nome di un consapevole umanesimo.
La sua carta resta tra le esperienze più compiute che si possano vivere in Italia, un "magnum opus" vertiginoso, che annovera accadimenti come Molluschi e cassoeula, Merluzzo nero grano saraceno e perilla, Bottoni di olio e lime in salsa di cacciucco e polpo, Piccione alla milanese. Ogni piatto è icastico, lapidario e nasconde una profonda complessità che mai diventa contorta. Carta dei vini maestosa, la sala guidata da Sebastien Ferrara è un orologio svizzero.
romano di stanza a Milano, sommelier e giornalista del quotidiano Il Giornale, racconta da anni i sapori delle città in cui vive
+393491274217
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