Il menu di Federico Beretta assomiglia sempre di più a una cartolina dal lago di Como: lago, boschi e montagne. Lo chef di origini milanesi, ormai comasco di adozione, ha tradotto con eleganza e audacia quel paesaggio che fa innamorare sempre più persone. Ma quella di Beretta non è una semplice cucina a chilometro zero; è un vero amore per la montagna e il lago, lontano dagli stereotipi del ristorante per turisti "mordi e fuggi". Con materie prime non scontate, i menu degustazione sono dei percorsi sensoriali ed emozionali, con tecniche studiare per esaltare al meglio i singoli ingredienti e armonizzarli nei piatti.
Per gli amanti del lago è indicato il percorso dedicato ai sapori di acqua dolce, ma si può salire sull’alpeggio oppure assaporare i gusti del sottobosco. Sono piatti senza compromessi, dai sapori decisi e precisi, giocando su un bilanciamento di amaro e acidità, ma anche affumicature e dolcezza. Negli anni Beretta è cresciuto e ora sembra aver acquisito una buona maturità e facendo emergere l'identità del Feel, che si rivela un piccolo gioiello nel cuore di Como.
Nella sua cucina non mancano erbe alpine, lucioperca, animelle, piccione, pecora brianzola e funghi (quando è stagione). In carta al momento, la Trota marmorata laccata al miele di pino e il sempreverde Risotto alla rosa canina con coniglio e ginepro. In sala la moglie Elisa Forlanelli sa indirizzare i commensali anche per la scelta di vini mai scontati, sempre alla ricerca di qualche piccola perla nascosta e concentrandosi sulle bottiglie del nord Italia.
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articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)
