Siamo, tutti, in attesa della svolta definitiva. Ma non perché Luca Abbruzzino abbia bisogno di conferme: tutt'altro, lui è già iscritto nel ristretto novero dei giovani chef italiani più fecondi, quelli per i quali, se fossimo degli allibratori, accetteremmo solo scommesse al ribasso, tanto è fulgido il suo talento, la sua intelligenza, la sua chiarissima attitudine a vivificare il già noto di nuove energie.
Ma insomma: nel momento in cui scriviamo - primavera 2023 - mancano ancora pochi mesi (si va all'autunno) all'inaugurazione del nuovo, prestigioso, importante ristorante Abbruzzino a Lamezia Terme, ossia del locale che segnerà il cambio di passo definitivo non solo dello chef, ma della cucina calabrese tutta, che già in questi anni ha raggiunto risultati impensabili fino a non molto tempo fa.
E allora: mentre si completa in cantiere, facciamo un riassunto, partendo da Catanzaro Lido, la vecchia sede. Ecco: Luca ha forza sufficiente per aver già imposto nel novero della cucina italiana contemporanea alcuni piatti classici (ad esempio: Riso, triglia, 'nduja, curcuma, arancia). Eppure non si ferma certo a questo, continua a sperimentare con successo: Ravioli ripieni di coniglio, genovese di cipolla, anice, cacao amaro e ribes. Oppure Piccione, bieta, alloro e malto tostato...
La fucina della creatività è insomma sempre aperta, e non ha necessariamente bisogno di una sede più nobile. Che sia Lamezia o Catanzaro, il gourmand non può che programmare una sosta calabrese, proprio qui.
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classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it
