Da Cristiano Tomei non ci si annoia: grande estro in cucina e temperamento istrionico, lo chef propone nel suo ristorante nel centro storico di Lucca, un viaggio gastronomico che subito dopo averlo fatto, vorreste già rifare. Uno chef che definiremmo indipendente - dalle mode, dalla critica - che propone di seguirlo in un percorso di 5, 7 o 9 tappe per avventurarsi in «un’isola di gusto, piacere e creatività tutta da esplorare».
Una cucina, quella di Tomei, che nonostante viva di contemporaneità, tecnica e ricerca - difficile trovare da un menu all’altro piatti che si somigliano - risulta comprensibile e soprattutto gustosissima, a riprova che non occorre creare rompicapi senza soluzione per far star bene chi mangia e fare innovazione. Piatti che arrivano alla pancia e al cuore, alla memoria pur viaggiando verso il futuro, come lo Spaghettino in bianco all'aroma di Elicriso della Lecciona, una spiaggia della vicina Versilia da cui Tomei proviene. O Ancora la Zuppa Toscana paté di fegatini, totani al nero di seppia e plumcake di biete, che sa di nuova tradizione. Ci vuol coraggio e personalità, per una cucina così. E a Cristiano Tomei non mancano né l’uno né l’altra.
napoletana di nascita, lucchese di adozione, parte dalla critica letteraria per arrivare poi a raccontare di cibo e di vino. Adora viaggiare e va matta per la convivialità della tavola
Tavoli all’aperto
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napoletana di nascita, lucchese di adozione, parte dalla critica letteraria per arrivare poi a raccontare di cibo e di vino. Adora viaggiare e va matta per la convivialità della tavola