Mentre scriviamo questa scheda (fine marzo 2023), il ristorante ha appena riaperto in modalità soft dopo un periodo di lunghe ristrutturazioni. Un intervallo durante il quale lo chef ha approfittato per studiare a fondo ricettari di cucina partenopea. Nel menu del re-inizio c’è ad esempio un piatto buonissimo che si chiama i “Mangia Maccheroni”, termine che designava i napoletani del Settecento, allorché l’introduzione del grano consentì le prime produzioni di pasta secca. Solo che la pasta in questione è cotta in un brodo di caffè, tabacco, orzo, ghiande…
Salvatore Bianco è uno dei cuochi cui si deve il Newpolitan sound a tavola. Una cucina colta, materica e sempre più affilata, apparecchiata sempre davanti a una vista spalancacuore sul golfo di Napoli, con le navi che vanno e vengono con cetacea lentezza dal molo Beverello e là in fondo il Vesuvio a vigilare.
Ricerche su ingredienti/origini/storie condotte con spirito da esploratore e senza mai un minimo ricorso a trovate acchiappalike. Un percorso per palati di distinte inclinazioni: vegetariane, col menu “Mangiafoglie” e piatti come Finocchio alla brace, pepe rosa e aceto balsamico, le più consolatorie “Origini” (Triglia al vapore ma con ketchup e maionese di mare) ed “Evoluzione” (Mangia Maccheroni ma anche un "Antipurgatorio" tutto da scoprire).
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Ristorante con camere
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romano di stanza a Milano, sommelier e giornalista del quotidiano Il Giornale, racconta da anni i sapori delle città in cui vive