La vita incomincia a sessant'anni e il Luogo non è mai stato così in forma. Alessandro Negrini, valtellinese, e Fabio Pisani, pugliese, sono la coppia di fatto della cucina italiana, un sodalizio talmente stabile che alle volte ti aspetti sentirli parlare come Qui e Quo, una parola per uno. Strano destino il loro, eppure bellissimo: prendere il testimone da un'altra coppia, Aimo e Nadia Moroni, dando continuità al locale fine dining di più lungo corso sulla scena meneghina con Stefania, la figlia di A&N, la front woman che oblitera la credibilità del progetto.
Lavorare in due in questo caso equivale a raddoppiare le idee e dimezzare il narcisismo insito nella cheffiturdine contemporanea. Ogni cena al Luogo è un catalogo di meraviglie costruito senza far ricorso a gesti eclatanti. Il menu che più riassume la filosofia del Luogo è l'enciclopedico Territori: alice di Camogli, cardo gobbo di Nizza Monferrato, noci del Bleggio, lenticchie del Vulture, zafferano di San Gavino, c'è tutta l'Italia trattata con cura e rispetto. Un altro menu, l'Orto, declina lo spirito vegetale del tempo senza fare nemmeno un passo indietro sul piano del puro godimento. Prova ne sia la Minestra di orzo, ortaggi di stagione e legumi ai fiori di finocchio selvatico che cita la celebre Zuppa etrusca. Infine un percorso stagionale che in autunno riserva pepite come l'Insalata di seppie allievi di Monopoli con cima di rapa, stoccafisso e misticanza del Monte Barro.
Servizio inappuntabile curato da Nicola Dell'Agnolo, cantina con mille sorprese.
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romano di stanza a Milano, sommelier e giornalista del quotidiano Il Giornale, racconta da anni i sapori delle città in cui vive