Entrando nel ristorante di Davide Oldani, oltre ad apprezzarne da subito il design impeccabile, si respira un'atmosfera piena di energia positiva. Merito di quell'idea di sostenibilità umana che fa parte da sempre della visione del cuoco di Cornaredo: se si ha poi la fortuna di sedersi al bellissimo tavolo dello chef, simpaticamente battezzato Il Tinello, quell'energia diventa armonia che si coglie nei gesti, nel linguaggio del corpo di una ventina di persone indaffarate, una forma di gentilezza istintiva che mette di buon umore, e che parte dal modo in cui Alessandro Procopio e Wladimiro Nava guidano la propria squadra.
Cura e attenzione che si rivolgono poi soprattutto al cliente: nel modo in cui è stato pensato e costruito ogni dettaglio della sala - dal tavolo alle sedie, dal design dei bicchieri e delle posate agli accessori che vengono portati in tavola - e nell'approccio con cui Davide Novati e Alessandro Procopio fanno sentire ogni commensale a casa propria.
Poi arriva la cucina, che a 18 anni dall'inagurazione riesce a essere ancora sorprendente, anzi, molto di più. Per i momenti giocosi, quando si intinge una focaccia in una candela di olio al timo e cera d'api; per quelli più golosi quando i sapori di un arrosto della domenica vengono trasformati in un piatto a base di patate in forma di gnocchi e di spuma, semola croccante, polvere di porcini, fondo di pollo e brunoise di verdure; infine per i passaggi di pura classe come la Seppia al nero, dove sotto un candido velo di seppia si cela una royale di seppia con aneto, cardo gobbo di Nizza Monferrato e brandy.
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giornalista milanese nato nel 1976, a 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Autore e conduttore di Radio Popolare dal 1997, dal 2014 nella redazione di Identità Golose.
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