Non importa quanti palcoscenici abbia calcato, Antonino Cannavacciuolo è un cuoco e, come tale, uomo di palato prima di tutto. Poco importa che, attraverso il mestiere, abbia esercitato molti talenti, quel che importa è che non avrebbe potuto istituirsi come tale se questo percorso non si fosse consumato nel proscenio incantato, e privilegiato, di Villa Crespi. Sia a pranzo sua a cena va in scena una rivoluzione ribattezzata dai savi col nome di nuova cucina italiana. Un'impostazione culinaria e di servizio di stampo neoclassico, che riecheggia in composizioni che, attingendo dalla enciclopedia più generica dell'italianità, svettano in una dimensione altra, classica al punto da diventare assoluta, ovvero senza tempo.
Come la Pasta e fagioli, piatto nazional-popolare che Cannavacciuolo trasforma in un sontuoso, antologico segnature dish o la sua indimenticabile rivisitazione della sogliola. Neoclassica, sì, ma lungi dall'adagiarsi sugli allori della gloria di cui pure potrebbe legittimamente godere e che invece ritroviamo sempre diversa, studiata, ragionata attorno a un volano, l'italianità, che non ha paura di ricorrere a tecniche francesi quando è necessario, come nei dessert: di inusitata grandezza quello dedicato all'olio extravergine di oliva, di cui sembra uno studio.
E che non appare mai paga, soprattutto in fatto di migliorie, anche di sala, dove finanche le sedute sono state personalmente testate dallo chef. Menzione speciale per le colazioni delle camere, 7 giorni su 7 room service.
+390322911902
Ristorante con camere
Tavoli all'aperto
+390118399893
folli amanti dell’alta cucina, in totale sono una ventina, sempre alla ricerca di emozioni. La causa? Un’irresistibile Passione Gourmet