Jeff Koons, Anselm Kiefer, Richard Serra, Louise Bourgeois, Josean Alija… Chi è l’intruso in quest’elenco? Verrebbe da dire nessuno, perché il cuoco basco è un vero artista. Non a caso il suo ristorante è ospitato all’interno di uno dei templi contemporanei dell’arte: il Guggenheim di Bilbao.
Alija, che lavora in cucina da quando aveva 17 anni, è uno degli enfant prodige dell'ars culinaria iberica: allievo di Ferran Adrià ha avuto un doppio approccio alla cucina, uno classico appreso in accademia e l’altro scientifico, costruito in seguito a un incidente che gli aveva fatto perdere i sensi guida del cuoco: gusto e olfatto. Per ovviare a questa menomazione aveva così iniziato a indagare la materia in modo inedito. Il risultato è stato strabiliante: un approccio innovativo d’analisi, riflessione e ricollocazione che ha portato la sua cucina in cima alle classifiche della gastronomia mondiale.
Il percorso di degustazione è pura avanguardia. I piatti sono concepiti come tele bianche su cui gli ingredienti si esprimono in un intreccio inedito di fusione e meraviglia, e in cui la sintestesia è tale da far percepire i colori dei sapori come accade coi Carciofi confit con fondo di mandorle: una sinfonia in crescendo di salienze percettive. Consigliatissimo il menu degustazione Muina, versione è primavera, estate oppure autunno/inverno: è sempre un sunto di tutto il navigatissimo percorso di Alija, espressione eterea delle tradizioni bilbaine.
+34944000430
Ristorante con camere
Tavoli all’aperto
+34944413016
articolo a cura degli autori Identità Golose