Suculent, in catalano sucar lent, significa scavare, raccogliere, pucciare, affondare, immergere, ripulire fino all'ultimo centimetro quadrato la superficie di un piatto così come di una cavità di un ossobuco. È quel che vi accade ad assaggiare la cucina di Antonio Romero, chef del ristorante sin dalla sua apertura, ormai nel 2012.
Giochi di salse, intingoli, creme e tartare si completano con l'accompagnamento di elementi che fungono appieno da utensili edibili - come i fazzoletti di pelle di pollo fritta a raccogliere il battuto di astice, o ancora le fragole scavate quasi a mero supporto della ganache montata di cioccolato bianco, yogurt e vaniglia.
Suculent esprime una cucina piena, appagante, impreziosita in modo armonico da giusti toni aspri o acidi che non arrivano mai a spezzare la rotondità di grasso e sapido - piuttosto, la accompagnano. A un menu degustazione dal ritmo molle e rilassato corrisponde un servizio di una gentile discrezione: se volete raccogliere l'ultimo sbaffo di crema dal piatto con l’indice, fatelo pure.
articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)
+34933239590
Tavoli all’aperto
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articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)