Ci sono tavole che hanno saputo assimilare tutte le evoluzioni imposte dallo scorrere, inesorabile, del tempo, legandosi indissolubilmente all'evoluzione personale, e collettiva, di una famiglia e della sua saga. È quel che succede da sempre all’Antica Osteria da Cera, un cognome che è diventato, ormai, un'estensione della laguna veneta di cui Lionello, Daniele e Lorena sono gli interpreti più affiatati in cucina.
Due mercati ittici di riferimento, Chioggia e Ancona, entrambi adriatici come vuole la tradizione locale, interpretati innestando tra loro autorevolezza e finezza, semplicità ed eleganza. La stessa degli ambienti, materici nei tessuti, tra teli, tende e tovagliato, vivaddio, e un goût maison che, appunto, non s'accontenta di giustapporre un'eccellente materia prima ma che decide di esaltarla dosando consapevolmente durezze e morbidezze e tenendo sostenuto il ritmo di masticazione grazie a cotture millimetriche, come accade nella solo apparentemente semplice insalata di pesci al vapore o nel cassipipa, dove la complessità è data dall'intreccio delle diverse consistenze e relative temperature.
Un tessuto che si ritrova anche nell'apparente assenza di orpelli, come accade con l'impalpabile eppur essenziale frittura delle moeche, in stagione, servite volutamente sguarnite ma accompagnate da una monastica polenta bianca, a parte, a riannodare il filo col territorio. Una grande tavola, insomma, capace di assimilare e accogliere tutte le sfide della contemporaneità.
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Tavoli all'aperto
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folli amanti dell’alta cucina, in totale sono una ventina, sempre alla ricerca di emozioni. La causa? Un’irresistibile Passione Gourmet
