Non saprei trovare in Italia una cucina armonica ed esatta quanto quella di Antonia Klugmann. È tale perché a Vencò il dentro corrisponde al fuori, la quieta solarità di un primo pomeriggio inondato di luce introduce anche nel ristorante l'elemento naturale che attorno è ininterrotto. Lo abbraccia e lo fa suo attraverso le pareti a vetro; l'ambiente esterno e interno divengono dunque un tutt'uno così come pure la proposta gastronomica, a sua volta espressione stessa (fedele, felice) dell'intorno. L'insieme quasi magico è perfetta adesione a un'idea di stile, di tavola, di vita; è un inno all'armonia che sale dalle rive dello Judrio là in fondo, si rifrange tra cielo ed erba, trabocca ovunque, salta tra le piante e raggiunge l'orto che incalza il locale, come quando ci dicono che «son maturati fichi così belli! Antonia non poteva non usarli per un piatto». Assaggi questa improvvisata dettata dagli alberi fruttiferi e la trovi di eleganza quasi scabrosa nella sua disarmante semplicità, una delicatezza che però riempie il palato, lo vezzeggia e soprattutto parla di sé, di un'idea, di tecnica senza la tecnica - c'è ma chi se ne frega - e di un concetto: Antonia è immersa nella natura (Fico fresco, salsa di pomodoro, origano, maggiorana, alloro).
Il fico è solo un esempio, certo. Conta la lezione: basta guardarsi intorno, basta saperne cogliere i piccoli stimoli e avere poi una sensibilità fuori dal comune per abbinarli sempre nel rispetto della loro essenza. Tocchi, nient'altro. Insomma, basta essere Antonia.
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Ristorante con camere
Tavoli all’aperto
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classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it