Leggendaria tavola di Enrique Olvera a Città del Messico, Pujol è innanzitutto un capolavoro architettonico dal forte impatto visivo: la luce naturale inonda le sale e c’è una grande terrazza immersa nel verde in cui gli ospiti terminano l’esperienza assaporando un churro o sorseggiando un Espresso Martini con mezcal.
Dopo un quarto di secolo Olvera continua a proporre una versione della cucina messicana ancora più ricca, complessa e versatile. E probabilmente il modo migliore per godere a dell’esperienza è di stare dietro il bancone centrale, dove potete vedere come preparano i cocktail mentre vi verranno serviti i vari piatti.
Optate per il menu Omakase da 10 portate per imbarcarvi in un viaggio ludico di sapori e colori che vi farà girare il Messico, da Baja a Oaxaca, attraverso un’ampia gamma di tacos, tostadas, tecniche e ingredienti, come i vari peperoncini messicani dalle note e i gradi di pungenza differenti. Highlight dell’ultimo menu: Sope di caviale alla brace, emulsione de ostrica, chicharron di pesce e coriandolo. E quella Concha di cacao di fava tonka è una chiusura che ricorderete a lungo.
articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)
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articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)