Quando Barbara Verzola e Pablo Pavón si sono incontrati nella cucina di El Bulli, non avrebbero mai immaginato che da lì sarebbe nata un’amicizia che avrebbe cambiato le loro vite. Oggi i due amici sono soci al Soeta a Vitoria, capitale dello stato brasiliano Espirito Santo. Il ristorante si trova al di fuori del percorso gastronomico tradizionale perché la famiglia italo-brasiliana di Verzola ha radici in questa città.
Soeta può facilmente essere definito come uno dei ristoranti brasiliani più emozionanti e di autentica avanguardia. Gli chef mescolano tecniche moderne e idee tradizionali ed esplorano il panorama regionale con sapori e ottimi piatti, spesso con il supporto di piatti artigianali e sculture realizzate da artisti locali. Si tratta di uno dei più audaci nel Paese e, contro ogni previsione, gli chef sono riusciti a realizzare il loro desiderio di mettere in pratica un lavoro d’autore. Rappresentano i piccoli produttori e artigiani della regione e vedono il loro lavoro come una missione culturale.
Il Granchio dal guscio morbido è il marchio di fabbrica di Soeta e nessun altro ristorante del Paese è stato in grado di esaltare questo crostaceo fino a questo punto. Per rendere il ristorante sostenibile da un punto di vista finanziario, Verzola e Pavón mettono in risalto le radici italiane di Verzola come un’opzione à la carte. Tuttavia, il menu degustazione è tra i più innovativi in Brasile, un vero e proprio viaggio attraverso i sapori e la natura della regione.
ps. la curiosità: Soeta significa “gufo” in dialetto veneto e il ristorante ha diverse immagini del rapace realizzate da numerosi artisti.
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Italo-brasiliana, è cuoca e food writer. Tra le varie collaborazioni, firma il blog della World’s 50 Best