Il simpatico folletto Grant Achatz non perde un colpo. Anzi, ai comandi della corazzata Alinea e forte delle tre stelle Michelin, prende sempre più il largo dall’alto di un’energia creativa decisamente inarrestabile. Non contento infatti di seguire e supervisionare tutte le varie aperture collaterali fra bistrot, cocktail bar, rosticcerie e anche l’ultimo arrivato St.Clair Supper Club, lo chef del Michigan trova ancora le forze per stupire ogni sera i commensali del suo ristorante principale con un gastroshow senza pari (almeno negli Stati Uniti).
Lo fa prima di tutto, al di là della consueta gastrofantasia culinaria, con divertenti effetti scenografici in puro stile Bulli: a parte l’ambiente in stile quasi Space Age, ecco menu con enigmi da decifrare, vaissellerie disegnata su misura per ogni portata, enormi cloche in vetro sui piatti, ciotoloni grondanti azoto liquido, fiale di vetro col contenuto liquido da deglutire, mini barbecue da tavola con fiamma viva, infusori trasparenti a oblò, palloncini edibili, addirittura servizi con abbinamento musicale dedicato, tipo il filetto alla Rossini: un bel Wagyu tagliato al tavolo in compagnia dell’ouverture dal Guglielmo Tell.
Tutto questo assecondato da un sapiente gioco di luci che modifica l’atmosfera di ogni tavolo, fino ad arivare in qualche occasione alla semi-oscurità. Teatralità e multisensorialità insomma, vanno a braccetto dall’inizio alla fine di quella che chiamare cena diventa sempre più riduttivo: classifichiamola come esperienza a tutto tondo e non ne parliamo più.
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origini bergamasche e infanzia bolognese, oggi è milanese ma anche cittadino del mondo. Come critico/giornalista prima musicale e poi enogastronomico, abbina da sempre le sette note a vini, piatti, cantine e hotel. Adesso, anche nei panni di Music Designer e Sound Sommelier (psmusicdesign.it). Da vero Bulliniano, ha un debole per gli chef creativi che vanno comunque oltre