Marcello Trentini, chef patron del Magorabin di Torino è stato a lungo considerato l’enfant terrible della cucina torinese. Non a caso il magorabin è l’uomo nero, a sottolineare la sua aria mistica e creativa, con la mente sempre rivolta al futuro. La sua natura, per fortuna, non è mai cambiata e oggi stupisce come allora (nel 2023 saremo al ventennio di vita del ristorante).
Indirizzo stellato dove si sta sempre bene e indirizzo consolidato, eppure sempre fresco, forte di varie anime - quella piemontese, quella creativa, quella senza frontiere - che trovano proprio nella figura dello chef il punto di congiunzione stilistico. Gli attuali filoni principali sono due (ma varieranno, Trentini non si ferma mai): il primo d'impronta territoriale-green, vegetale, dove spicca il Brasato di sedano rapa e funghi cardoncelli, tanto per dire, e l'altro a mente libera, che mette in fila una bella serie di classici-moderni: Scampo e finanziera, Risotto midollo e nocciole e Quaglia alla Rossini.
Forte il legame con la mixology, basti pensare all’idea dei DelMagoDrinks, che vengono spediti già pronti in tutta Italia, percorso di valorizzazione iniziato già con Casa Mago cocktail lounge. Socia e restaurant manager Simona Beltrami, punto di riferimento costante di sala, vini e sorrisi.
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articolo a cura degli autori Identità Golose