Un tempo era la tipica trattoria del paese. Oggi di alcuni piatti della tradizione rimangono come materie prime e accostamenti, ravvivati però dalla mano e dalla tecnica di Oscar Tibolla. Lo chef prosegue una storia iniziata negli anni Settanta dalle zie e dalla mamma, ma, fin dagli esordi ha sentito il desiderio di misurarsi con una cucina creativa e moderna.
Anche ora la voglia di ideare ricette inedite lo stuzzica quotidianamente, per questo ama circondarsi da giovani ed è solito confrontarsi con “i ragazzi della brigata” per studiare le novità da inserire di stagione in stagione nel menu: collabora sempre volentieri con le scuole alberghiere (in particolare quelle di Falcade, Longarone e Merano) ed è stato un maestro per molti cuochi che, dopo essere stati qui, stanno conducendo una brillante carriera come nel caso di Matteo Metullio e Davide De Pra.
Accanto a piatti divenuti ormai un classico – su tutti il Pomodoro gratinato con lumache della Val Gres al burro aromatico, fonduta al Binatega (delizioso formaggio della latteria di Agordo) e pesto al basilico – la carta annovera altre bontà quali la Tartare di filetto di sorana con maionese d'ostrica, caviale d'aringa e crema d'acciuga del Cantabrico, i Ravioli con stracotto di cervo, crema di mais, gel al lampone e polvere di ginepro o il Filetto di salmerino al vapore con ortaggi di stagione e fumetto al latte di mandorla.
La carta dei vini, ampia e ben strutturata, è curata dal fratello Diego. La sorella Livia dirige la sala con precisione e modi squisitamente gentili.
+390437590396
Ristorante con camere
Tavoli all’aperto
+390437640696
articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)