Un ristorante che profuma di intimità, di cura e di famiglia, il Laite. Di famiglia si tratta, infatti, perché questa gemma rivestita di legni antichi, scaldata da due stube e una ventina di coperti, nasce da un comune progetto di vita costruito con amore. Inizialmente come Keisn, - prima stella Michelin nel 1997 - prende poi il nome di Laite, nel dialetto della zona “prato al sole”, nella Borgata Hoffe a Sappada, tra le Dolomiti.
Fabrizia propone piatti ricercati e curati che parlano di stagionalità e sapori del territorio, celebrati da sapienti interventi creativi e brillanti. Le materie prime di pregio vengono trattate con abile maestria grazie anche al puntuale uso di erbe raccolte dalla stessa Meroi nei boschi limitrofi. Una cucina radicata nelle tradizioni che sa conservare i preziosi insegnamenti della nonna e della madre della chef - già maestre d’arte in una osteria della zona - condita da anni di studio e ricerca. La sala è oggi affidata alla figlia di Fabrizia e Roberto, Elena, che con altrettanta cura e garbo crea il perfetto continuum con la poetica cucina.
Esemplificativo è il piatto Dipinto di giallo e arancio: elementi di cromatica somiglianza ma diversa aromaticità - peperone, pomodorino, carota, zucca, curcuma e cheddar - si sposano in un piatto di gran carattere. La mano aggraziata della chef ci conduce quindi in un percorso di scoperta e riscoperta del luogo, coccolati tra pareti odorose di cirmolo, in un ambiente dall’abbraccio familiare.
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folli amanti dell’alta cucina, in totale sono una ventina, sempre alla ricerca di emozioni. La causa? Un’irresistibile Passione Gourmet