Nel cuore della nuova Milano, tra il Bosco Verticale e gli altri grattacieli, sorge questa villa Liberty del 900, in cui chef Cesare Battisti ha aperto nel 2009 il Ratanà. È un luogo unico, che snocciola grandi numeri, anche per le pause pranzo, con la formula Schiscetta. La cucina milanese qui è un telaio su cui intrecciare nuovi tessuti del gusto contemporaneo, attualizzando ricette storiche, senza snaturarle (Risotto Vecchia Milano, Cassœula…).
I piatti sono solo apparentemente semplici, con pochi ingredienti, ma ben riconoscibili, e la ricerca delle materie prime è tutto (c’è la mappa dei produttori allegata al menu). Mentre in sala Caterina Poma suggerisce il vino giusto, si susseguono i piatti: gli immancabili Mondeghili, Baccalà mantecato e focaccia di grano arso, un seguito quasi tutto vegetale (elemento fondamentale): Fungo porcino arrosto e hummus di carote, insalata russa coi porcini, Zucca violina con maionese di mandorle e gremolada. I primi sono frutto di un lungo perfezionamento sulla pasta fresca, ora prodotta dallo spin-off Pastificio Ratanà, con Maltagliati al ragù di rigaglie di pollo ficatum (la cui carne è servita come secondo, con finferli e crema di cannellini) e Tortellini saltati nel Parmigiano e conditi con aceto invecchiato. Non manca mai il risotto, sempre colorato e creativo, come quello con Porcini, uva e fondo d’uva.
Al Ratanà il tempo si ferma e si assaggia Milano senza distinzione tra passato, presente e futuro, ma solo con la sincerità della materia come linea guida, assieme alla mano e alla mente di Cesare Battisti.
+390287128855
Tavoli all’aperto
+390252517356
piacentino, classe 1988, ingegnere&ferroviere. Mosso da una curiosità gastronomica continua, ama definirsi “cultore delle cose buone”, essendo cresciuto in una famiglia dove si faceva tutto “in casa”. Crede fermamente nella buona tavola come creatrice di legami, ricordi ed emozioni vive. Instagram @lucafarina88