Dagli Alciati non si sbaglia mai, Ugo e Piero girano per le Langhe, in Alto Piemonte e nel cuneese per raccontare meglio i loro fornitori, e quindi i piatti. Ben 14 i nuovi arrivi nella brigata, tutti giovani e motivati. La manualità nel lavorare gli ingredienti è rimasta la stessa: ordinata, golosa, saporita.
Una grande cucina classica piemontese che si propone con gusti efficaci, moderni, e che, udite udite, vede l’impiego di preparazione ancora più antiche come il carpione o il limone. Si fa bere l'ospite, senza inficiare troppo il portafogli, con vini del territorio o pescando da una buona selezione di etichette straniere, tutte ricercate. All’aperitivo c'è l'Alta Langa Mirafiore, un 100% pinot nero selezionato direttamente da Piero così come per i formaggi d’alpeggio, esclusive produzioni per il ristorante. Impossibile annoiarsi, sia se si sceglie di affrontare un piatto della tradizione - per così dire “autentico" - come i plin, gli agnolotti di mamma Lidia, sia se si prova una cipolla con ripieno di vitello. In ogni caso la portata è doppia, due rappresentazioni per omaggiare le parti degli ingredienti e proporli con diverse consistenze e gusti.
Due tradizioni a confronto. Mai troppo dolci mai troppo acide. Un vero percorso in cui ad aumentare è solo il sapore dell’ingrediente primario. Dal fondo bruno dei plin (versione non al tovagliolo), si passa alla freschezza del succo di pomodoro sotto la cipolla. Resta l’ottima cottura e, ancora, i sapori tutti esaustivi che si palesano senza reticenza.
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Ristorante con camere
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laureata in Economia e valorizzazione del turismo, trasforma la sua passione per l’enogastronomia in lavoro. Giornalista, è consapevole dell'effetto moltiplicatore che anche solo un ingrediente può avere in un territorio. Da 15 anni viaggia (molto) e racconta tutto quello che assaggia di curioso ed entusiasmante