Come suggerisce lo slogan ufficiale del locale, in quel circo gastroequestre senza tendone che è Tickets, la vida è sempre più tapa. E pure stellata, aggiungiamo, senza dimenticare affermazioni tipo la ventesima posizione guadagnata nella classifica mondiale dei World’s 50 best Restaurants. Non poteva essere altrimenti, vista la richiesta di prenotazioni sempre alle stelle e il sold-out garantito in qualsiasi giorno di apertura, grazie anche ai pochi coperti: la corazzata di Albert Adrià, di recente coinvolto insieme al fratellone Ferran nell’apertura dell’immaginifico Mercado Little Spain a New York, si conferma insomma una macchina da guerra inarrestabile.
E inarrestabile sembra anche la fantasia che sta dietro a taparicette nel preciso solco della filosofia Bulli, ogni volta più insolite, azzardate e sorprendenti per aspetto, cotture o abbinamenti. Vedi, anzi assaggia ad esempio Tempura di alga, Ravioli di anguilla, “Fossile” di gamberetto con leche de tigre, Noodles di funghi con asparagi, Gambero ripieno di carne wagyu o Tuorlo d’uovo e pancetta in cuore di carciofo.
Tra un’incommensurabile tapa e l’altra però, e qui sta la novità, ecco far capolino a sorpresa qualche piatto più consistente e, tra virgolette, più tradizionale: è il caso d'una deliziosa Quaglia Wellington cotta a puntino, servita disossata e ripiena di funghi, spinaci e jamón ibérico. L’inizio di un nuovo corso? Ai postres, come dicono a Barcellona, l’ardua sentenza.
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origini bergamasche e infanzia bolognese, oggi è milanese ma anche cittadino del mondo. Come critico/giornalista prima musicale e poi enogastronomico, abbina da sempre le sette note a vini, piatti, cantine e hotel. Adesso, anche nei panni di Music Designer e Sound Sommelier (psmusicdesign.it). Da vero Bulliniano, ha un debole per gli chef creativi che vanno comunque oltre