La Brisa, ovvero un posto in centro in cui si sta bene, sempre. Una volta si poteva classificare solo come un ristorante borghese, ora qui viene a mangiare da tempo una vasta clientela affezionata, spesso composta da architetti e designer italiani e non: arrivano regolarmente da tutto il mondo, specialmente durante gli appuntamenti della Triennale e del Salone del Mobile.
L’accoglienza è talmente gradevole da farti dimenticare qualsiasi vecchia definizione preconcetta. La scelta è tra le sale all’interno o la tranquillità del bel giardino coperto. Parola d’ordine: leggerezza perché la cucina di Antonio Facciolo, per gli amici "Toio", sia a pranzo col menu del giorno sia a cena, ha cercato da sempre di sposare la leggerezza, senza mai dimenticare il gusto.
I piatti raffinati a volte contengono qualche richiamo di sapore orientale o balearico grazie alla moglie Francisca che aiuta in sala. Nel menu la zuppa dolce o salata non manca mai, come quella di broccoli pak-choi, uova di quaglia, presa iberica alla soia e zenzero, ma il piatto signature e senz’altro il Maialino da latte croccante, foglie di senape, peperone corno, mostarda di mele e sugo d’arrosto alla saba.
giornalista, imprenditrice della comunicazione, produttrice e attrice di un recente film sulla sua vita (“ Ho bisogno di me”, premio del pubblico al Festival Sguardi Altrove 2021), ma soprattutto mai sazia di nuovi progetti a cavallo tra cinema, vita e gastronomia
+390284047873
Tavoli all’aperto
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giornalista, imprenditrice della comunicazione, produttrice e attrice di un recente film sulla sua vita (“ Ho bisogno di me”, premio del pubblico al Festival Sguardi Altrove 2021), ma soprattutto mai sazia di nuovi progetti a cavallo tra cinema, vita e gastronomia