L'impressione generale è che i Cerea possano ormai permettersi letteralmente tutto, ovverosia che le loro fama, professionalità, eccellenza, cordialità, organizzazione siano talmente sedimentate da funzionare in pratica ovunque e in ogni ambito, che si tratti di hotel tra i monti (il Carlton a Sankt Moritz) o davanti alle onde (lo Splendido Mare a Portofino), nelle metropoli d'Occidente (il DaV a Milano) o d'Oriente (i Da Vittorio a Shanghai e Saigon), sia a casa loro che in esterna (il catering per eccellenza!), nel mondo salato come in quello dolce, alle prese con strade già tracciate (i loro voluttuosi paccheri. E l'orecchia d'elefante...) o intenti a esplorarne di nuove (la rivoluzione vegetale con la quale accompagnano quelli di Planet Farms, ce ne hanno parlato a Identità Milano, leggi qui. E dà vita anche a un menu specifico).
Tutto questo universo Cerea d'assoluta eccellenza trova ovviamente proprio compimento a Brusaporto, quasi una Macondo identitaria, il luogo eletto che riconnette la famiglia con le proprie radici, la propria storia e fa da sintesi a queste attività sparse in ogni dove, sorta di bilanciamento glocal che è molto bergamasco in effetti, in giro per il mondo ma col senso forte di comunità a riconnettere i fili dell'anima.
Voi direte: ma la cucina, il ristorante? Ma dai, non serve aggiungere molto a quello che già si sa. Da Vittorio è l'archetipo dello stare bene, il modello del ristorante dove tornare ancora e ancora (spolier: quest'anno i menu son particolarmente interessanti, vedi qui).
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Tavoli all’aperto
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classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it