Fuoco, acqua, aria, terra sono strumenti, ingredienti e ispirazioni della cucina di Errico Recanati, chef del ristorante di famiglia e vera forza della natura. Non è un caso dunque se Fumo, Fiamme e Fuoco sono i nomi dati ai tre percorsi degustazione.
Sono passati sessant'anni da quando la piccola mescita di Andreina Isidori, già famosa per lo spiedo e la cacciagione, diventa il ristorante Andreina, un luogo storico che ha segnato un'epoca e intere generazioni e che, con tecniche affinate e altre abilità, vive ancora attraverso le mani di quel ragazzone che ha fatto del fuoco e delle braci oggetto di ricerca costante e base rivoluzionaria per nuove e vecchie cotture, lenta quella "da lontano" per la Faraona o per il Cavolfiore; più penetrante quella dei "cappelli" per la cattura del fumo e l'essiccazione sulle braci delle parti meno nobili delle carni, che si trasformano come per magia in gustose bottarghe come quella che accompagna lo Scampo con mango e burro acido.
Il grande spiedo rapisce lo sguardo all'ingresso del locale, lì dove effonde calore e invita all'assaggio di piccoli capolavori in un'armonia di profumi, colori e sapori. Ecco l'Ostrica alla brace, il Capriolo con nocciole e aceto di lamponi, gli Spaghetti con cacio e i sette pepi, il Piccione, anguilla e sambuco. La cucina di famiglia, condita con l'irrequietezza dell'uomo si fa equilibrio perfetto nel suo stile di cucina neorurale. Un compimento esemplare, pronto oggi a segnare una nuova meta.
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Tavoli all'aperto
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esperto di comunicazione, giornalista, da quasi trent'anni racconta di ristoranti, di vini e di territori. È fondatore e curatore di MeetInCucina, congresso di cucina regionale