Alessandro Dal Degan è instancabile nella sua ricerca di una cucina fortemente ispirata al territorio, fatta soltanto di materie prime fresche della massima qualità (le uniche in grado di raccontare appieno la ricchezza dell'Altopiano) e che gli permettano di dare vita a piatti del senza, della sottrazione, niente sale e niente zucchero, perché le materie prime buone, lavorate con amore e attenzione, parlano da sole, senza aiuti.
A questa filosofia, nell'ultimo menu, si è aggiunta la piena consapevolezza (già avviata tre anni, ma oggi in piena maturità) di una cucina che non produca scarti più che del recupero, generatori a loro volta invece di gusto. Ad aiutare questo approccio arriva un menu degustazione sulla fiducia, che non viene mai rivelato prima, ma soltanto durante la cena: 27 assaggi, dall'aperitivo al dolce. In cucina Alessandro è assistito dai due sous chef Jacopo e Matteo Robelli, mentre in sala il suo alter ego, amico di una vita, socio e sommelier, Enrico Maglio, abile narratore dello storytelling dello spettacolo che va in scena al ristorante. Il risultato è sorprendentemente piacevole, gustoso, leggero. Carta vini ricca e interessante.
cronista de Il Giornale di Vicenza, responsabile della redazione enogastronomica. Ama cucinare per gli amici bevendo una buona bottiglia di vino, viaggiare in moto e in camper e fotografare.
cronista de Il Giornale di Vicenza, responsabile della redazione enogastronomica. Ama cucinare per gli amici bevendo una buona bottiglia di vino, viaggiare in moto e in camper e fotografare.