Una prima certezza, almeno per il sottoscritto: la figura dei somari la si fa ben più spesso di quanto non lo pensiamo. Una seconda: di certo non farò mai la fine dell’asino di Buridano che, non sapendo quale covone di fieno scegliere e mangiare tra due perfettamente uguali, morì di fame e di sete. Certi momenti impongono una scelta e, tra pasta e riso, una domenica a cena da Guido a Rimini Miramare, ho ordinato e gustato entrambi. Due prelibatezze sono meglio di una solamente, figuriamoci di nessuna. E’ anche vero che ordinare e gustare entrambe le proposte è un po’ come non decidere, ma se si va in un’insegna di alta e sicura qualità non ha tanto senso limitarsi. E così eccomi in riva all’Adriatico deliziarmi con Vongole e riso, stracchino, gin e ginepro, quindi Fusilli, ricci di mare, riduzione di pomodoro e lattuga di mare.
Due pesi massimi, da bis, da cercare la volta seguente e bravo Gianpaolo Raschi, chef e patron assieme con il fratello Gianluca, lui tra sala e cantina, che continua a pensare nuova cucina, in una carta che accoglie i classici che piacciono sempre come la Bassa marea, un festival del crudo pescato in zona, e gli Spaghetti alle ostriche, accanto a soluzioni contemporanee, vedere il Riso, calamaro e brace, oppure il Rasoterra, che va svelato perché arriva in tavola una Anguilla laccata, lumache di mare, funghi ed erbe di campo affumicate. Divide, mentre il fritto misto è gradito a tutti e qui ritrovi filetti di pesce fritti e accompagnati da un infuso di agrumi e spezie.
Da Guido una qualità costante, che non conosce scivoloni.
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Tavoli all’aperto
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
Twitter @oloapmarchi