Uno dei simboli più completi di questo nostro tempo è senza dubbio l'osteria contemporanea. Giano felice della ristorazione italiana, la nuova osteria fonde due emisferi solo apparentemente discinti tra loro: avanguardia culinaria trattoria e, questa, lo fa tra Trastevere e Monteverde, regno di Davide del Duca. Una cucina luminosa, accesa anche dalle scelte etiche, naturali, finanche naturiste, le sue, che promettono di far incontrare Oriente e Occidente giustapponendo elementi nudi e crudi dell'uno e dell'altro e, così facendo, innescare una riflessione.
Semplice, pur nella complessità che non di rado demanda a risotti e primi piatti - emblematico in questo senso il Risotto con latte di bufala affumicato, dove il perturbante profumo lega tutti i cromatismi e relativi sapori (riccio di mare, maionese di erbe, salsa di arancio bruciato, nero di seppia e levistico) - mentre un Umeboshi rivisitato rappresenta il livello di presa di posizione sulla tradizione, benché foresta, che qui avviluppa la carne di un maialino nostrano agghindato di tutto punto con cavolo nero, alloro, latte e kumquat.
Non si tratta, dunque, di una cucina semplice, ma di una cucina fragrante, croccante, dall'elevato livello di nitore, che prosegue anche coi dolci e che certamente troverà un degno contraltare nei vini, tutti naturali, e attinti con pari fiducia tanto dalla Francia quanto dal Portogallo, dalla Germania e dalla Slovenia, oltre che, ovviamente, dall'Italia.
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Tavoli all’aperto
folli amanti dell’alta cucina, in totale sono una ventina, sempre alla ricerca di emozioni. La causa? Un’irresistibile Passione Gourmet