La grandezza di un ristorante si vede anche dalla sua capacità di evolvere nel tempo, senza snaturare la propria essenza. Negli ultimi anni si è quasi completato il passaggio di consegne fra Valentino Marcattilii, lo chef che ha fatto la storia di questo straordinario locale, allievo di Nino Bergese e di alcuni nomi leggendari della cucina francese, e il nipote Massimiliano Mascia, che ha viaggiato in tutto il mondo prima di rientrare a Imola al San Domenico.
Questo periodo ha portato nuova linfa a una cucina che pare più in forma che mai, con i grandi classici sempre in primo piano — qui potrete assaggiare una straordinaria Mattonella di foie gras (al tartufo nero, con purea di mele golden, gelatina al porto e brioche tostata) e piatti senza tempo come l’Uovo in raviolo con burro di malga, parmigiano dolce e tartufo o l’Anatra alla pressa e salsa al Madeira — e allo stesso tempo piatti con un’impronta più contemporanea e fresca, ma con lo stesso fascino. È il caso del Crudo di ricciola al sale di Cervia gel di yuzu, orto di primavera e gin spray o del Piccione al rosmarino con indivia rossa e gelato al fegato d’oca.
A coccolarvi troverete uno staff di sala sempre premuroso, coordinato da Natale Marcattilii e dal figlio Giacomo, e un sommelier competente e capace di intuire gusti e passioni degli ospiti come Francesco Cioria, che vi condurrà in un percorso alla scoperta di una cantina straordinaria per ricchezza e profondità di annate, con alcune etichette — date uno sguardo alla carta delle vecchie annate — che sono ormai un vero e proprio unicum in Italia.
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Tavoli all'aperto
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giornalista pubblicista sempre in viaggio fra Roma e la Romagna, collabora con alcune delle più importanti guide e testate giornalistiche italiane di settore