Sin dall’inizio avevamo suggerito di venire a dare un’occhiata alla nuova era di Fattoria delle Torri abbandonando sulla soglia l’idea di approcciarsi alla semplice conoscenza di una terza generazione di figli d’arte - come Francesca e Carla Barone lo sono di Peppe Barone e lui stesso lo era della mamma Ignazia - e preparandosi invece a esplorare il nuovo mondo a cui le giovanissime sorelle alla guida di sala e cucina sono state capaci di dar vita, sostenute dal coraggio dell’emancipazione e dall’autorevolezza della bravura.
E in appena un anno la cucina di Francesca Barone ha fatto balzi da gigante, spinta dall’energia atletica della sua curiosità verace, ben piantata a terra e ben puntata in alto. L’asticella lei la fissa sì, sempre più in alto, ed è evidente quanto ami l’allenamento e non appena il suo indiscutibile talento, così i movimenti dei suoi piatti per raggiungerla diventano spontanei e seduttivi.
Per la stessa ragione il menu cambia di frequente ed è facile trovarlo integralmente rinnovato tornando di stagione in stagione: chi resta affezionato alla storia potrà rifugiarsi in una proposta “vintage” dedicata ai piatti della tradizione, per gli altri ci sono diversi percorsi di degustazione, tra cui uno pensato per la condivisione tra i commensali. Se sarete fortunati troverete il Gazpacho di cantalupo, pesce persico e alga di lattuga o la Costoletta di pecora frollata con salsa di amarene o il Capone marinato in succo di melograno con crema di caldarroste e tartufo, accompagnati dagli abbinamenti mai scontati ma sempre appropriati proposti da Carla Barone.
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Tavoli all’aperto
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modicana, giornalista, sommelier, founder di Condire Digitale. Attraversa ogni giorno le strade del “continente Sicilia” alla ricerca di storie legate alla cultura del cibo e del vino. Perché ogni contadino merita un romanzo