Son passati 50 anni dal giorno in cui Antonio incontrò Nadia, mezzo secolo che ha edificato il mito di quello che, nel 1996, Paul Bocuse definì “il miglior ristorante del mondo”. Successe appena dopo l’assegnazione della terza stella Michelin, che oggi brilla da 27 primavere – record italiano. Ma qui, in frazione Runate, oggi non regna un’alterigia francese ma lo stesso spirito che animava Dal Pescatore quando si chiamava “Vino e Pesce”: i sorrisi dell’accoglienza, la missione di rimettere in sesto il viandante, le persone oltre le cose, direbbe lo spot.
Poi c’è il cibo: la Terrina di astice con caviale Oscietra Royal e l’olio extravergine toscano e i Tortelli di zucca al burro e parmigiano sono ancora in carta ed è impossibile toglierli. Solo che ora passano al filtro delle nuove generazioni, che hanno ancora maggior contezza delle materie prime, del concetto di stagionalità, del futuro che ci attende. E infatti i fratelli Giovanni, Alberto e Valentina (moglie di Giovanni) hanno acquistato pochi anni fa l’azienda agricola proprio di fronte, vincendo lo scetticismo iniziale di papà.
Ne assaggeremo presto delle buone, ma intanto il menu, accanto ai piatti imperituri, è già un florilegio di vegetali e nuove intenzioni: Orto d’inverno con verze, carciofi, orata marinata e crema di fagioli cannellini, delle superbe Chiocciole Petit Gris della pianura con salsa di erbe aromatiche e aglio dolce… E la leggenda continua.
+390376723001
Tavoli all’aperto
+390376709020
laurea in Filosofia, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose, collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso scuole e università. Instagram @gabrielezanatt