Nel cuore di Brera, un ristorante guidato da un bravo chef che, non a caso, è amante dell’arte e del bello. Ha trascorsi importanti, Daniel Canzian, chef di origini venete che è stato a lungo il pupillo del Maestro Gualtiero Marchesi. Il suo mentore lo guarda ancora oggi, con benevolenza, dalla “parete degli chef”, quadri d’arte contemporanea che ritraggono i grandi protagonisti della cucina mondiale.
L’atmosfera del ristorante è piacevole e raccolta, i tavoli ben distanziati e i toni neutri invitano a rilassarsi. La vita è ben presente con grandi teche trasparenti che contengono piante di ogni genere, con la loro terra e le radici a “vista”. La stessa vitalità si ha nel piatto con continui cambiamenti e novità che seguono le stagioni e l’estro dello chef, sempre presente in sala con la sua verve positiva e il suo sorriso.
Non è uno di quelli che fa lavorare gli altri, Daniel Canzian, ma ha costruito una giovane brigata che lo segue con fiducia e che sta facendo crescere bene. Due i menu degustazione, uno di Alta cucina veneta, che comprende un’interessante visione contemporanea della cucina regionale e l’altro con i suoi signature dish con piatti come i Grissini di Baccalà, l’Uovo d’artista, il Minestrone in versione contemporanea e il Risotto al limone, sugo d’arrosto e liqurizia, il Maialino da latte croccante.
Carta dei vini curata dal sommelier Silvio Toselli, che racconta sia il Veneto che l’Italia tutta e sala ben gestita dal ventiduenne Barsoum Bazak, giovane talento dell’accoglienza da tenere d’occhio.
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Tavoli all’aperto
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giornalista professionista e professore di Antropologia del Cibo all’Università Iulm di Milano. Ha collabora con Fine Dining Lovers e altre testate del settore food. È stata nominata Chevalier de Champagne ed è stata per tre anni Responsabile della parte giornalistica food di Expo Milano 2015