I primi passi Alberto Rizzo li ha mossi nella cucina emiliana della nonna, iniziando a tirar la pasta per i ravioli, a fare le carni, i brasati, i dolci. È a lei che deve quelle basi che gli son venute utili nel corso del tempo. La sua è una cucina di sapori, incisiva, che riconosci in ogni boccone come le paste ripiene, di nordica memoria, onnipresenti nei suoi menu, che qui contamina con il baccalà, unendo così le tradizioni lombardo emiliana con la siciliana e la palermitana, nei Conchiglioni con baccalà mantecato, peperoni gialli, pomodoro secco, patata affumicata al profumo di menta.
Ha iniziato a cucinare per un’innata passione del piacere di stare a tavola, del mangiare, maturata fin da piccolo quando i genitori lo portavano in giro per ristoranti insieme al fratello Andrea, che cura la cantina. Viaggi e incursioni che hanno continuato a fare da grandi, entrando in contatto con le cucine dei maggiori ristoranti d’Europa. In vent’anni di Osteria dei Vespri, incentrata dapprima su pochi piatti e molto sul vino, si è via via puntato sulla cucina innovativa alternandola cinque mesi l’anno con quella da trattoria, di grandi classici e alta qualità.
Fino a virare con decisione negli ultimi cinque anni verso una linea esclusivamente gourmet, di gran corpo, fatta per essere ricordata, e che si contraddistingue nel gioco degli opposti come il dolce salato che piace molto. Una novità, sempre all’insegna delle contaminazioni tra Nord e Sud Italia, il nuovo bistrot che aprirà a fianco, molto più smart e con interessanti proposte di vino.
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Tavoli all'aperto
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giornalista freelance. Scrive di Puglia, viaggi e cibo, quello buono. Cacciatore di novità, collabora a Con Gusto di Repubblica Bari, Dove