La colazione, a Milano, è diventata un affare serio e le novità spuntano a iosa, tante - c’è da ammetterlo - davvero deliziose. Insegne su insegne si “sfidano” in una gara all’ultima sfoglia, ma a noi, teneri habitué, piace, oltre che esplorare, rimanere fedeli a quegli indirizzi che ci accompagnano da un po’, senza mai deludere le nostre aspettative: come la soddisfazione di stringere tra le mani le squisite bontà di Pavé, di sentire la dolce musica delle più fragranti brioche infrangersi tra le dita.
Pavé è la morbidezza tutta burro e freschezza del suo Panettone disponibile tutto l’anno, magari lievemente tostato a merenda; è il suo “cestino” ai lamponi, la nuvola meringata di una lemon curd suadente. È pasticceria, viennoiserie e panetteria, con in più una piccola dispensa, per conservare, anche a casa golose e intramontabili certezze, certo come un Babà al Negroni, il dessert pret à porter.
A noi sono piaciuti tanto anche i pranzi di Pavé: cremose vellutate di stagione, la focaccia barese appena sfornata, o crostoni micidiali: tutte zone ad alto concentrato di conforto. Certo, potrete uscirvene con il vostro sacchettino della felicità, ma Pavé è anche il suo spazio un po’ industrial, con tavoli conviviali e quel via vai, quel chiacchiericcio in sottofondo e i profumi del forno che infondono ancora più sapore alle cose. Fermatevi dunque! E ora ultimi appunti: da Pavé c’è anche una piccola e curata selezione di birre, e poco lontano dal Duomo o in via Cadore, nella bella stagione, in alto coni e coppette: Pavé è anche gelato e granita!
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Tavoli all’aperto
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articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)
