Mehmet Gürs è lo chef che ha condotto per mano la cucina turca nella contemporaneità. Se un altro pezzo da novanta della tavola da queste parti, Maksut Askar, racconta il Paese scandagliando le sue tradizioni e i suoi prodotti in ottica "famigliare e raffinata"; se Tutak è l'astro nascente, la possibile punta di lancia per il futuro; Gürs rappresenta invece appieno la dimensione metropolitana. Il Mikla, aperto nell'ottobre 2005 sul roof top dell'hotel The Marmara Pera, potrebbe trovarsi in qualsiasi capitale dell'Occidente. Solo che, sorseggiando qualche ottimo cocktail al bancone bar, vi si gode una magica vista sul Corno d'Oro: di qui Santa Sofia, di là la moschea di Solimano...
Anche a tavola il connubio tra Turchia e modernità la fa da padrone. Non a caso nel giugno del 2018 il ristorante è stato il primo, nella storia del suo Paese, a entrare nella World’s 50Best. Gürs è riuscito a ottenere finalmente la visibilità che merita: papà turco e mamma finnico-svedese, è capofila e pioniere della New Anatolian Cuisine, cioè è il cuoco che più di tutti ha cercato di definire l’identità un po' schizofrenica, ma ricchissima di un luogo a cavallo tra due continenti. Setaccia la Turchia con l’aiuto di antropologi e contadini, di madri e nonne; ricompone le materie prime straordinarie che vi trova secondo tecniche nuove, orientate a far scuola.
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Ristorante con camere
articolo a cura degli autori Identità Golose