Mikla ha più di tre lustri di vita e si può ben considerare come uno dei capisaldi della cucina turca a Istanbul. E' uno di quei ristoranti dove si percepisce bene il passaggio, tuttora in corso, dalla cucina di tradizione locale verso una reinterpretazione della stessa dettata da altre influenze, dal vissuto del cuoco (Mehmet è nato in Finlandia e ha lavorato anche negli Stati Uniti) e dall'approccio a tecniche di cucina più attuali.
La ricchezza e le possibilità offerte della materia prima fanno, poi, il resto, come si osserva da un menu che cambia quasi quotidianamente mettendo in fila di volta in volta i pregiati gamberetti di Iskenderun, i formaggi che arrivano dalla lontana Kars, o il grano di Karaman. Il percorso a tavola, nel rooftop di un hotel dove la vista spazia sull'intera città, racconta di identità e di complicità con i farmers, di luoghi che sono culla di culture e che stanno, al tempo stesso, incorporando stili occidentali e idee nuove.
La cucina Ottomana si concede sempre in tutta la sua ricchezza, ma è alla ricerca di una forma, unita a un pensiero, che la conduca per mano verso l'attualità. Mikla è ancor oggi un indirizzo da tenere d'occhio se si pensa a quei precursori della cucina turca contemporanea che hanno messo Istanbul sulla mappa della ristorazione internazionale che conta. Senza dimenticare che qui esiste anche un menu per la clientela vegana, e in terrazza ci si accomoda, volendo, per un buon cocktail.
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Ristorante con camere
Tavoli all’aperto
giornalista per riviste di turismo ed enogastronomia italiana, ama le diverse realtà della cucina internazionale e viaggiare