Questo fantasmagorico locale è frutto dell'incontro, datato 2005, tra la famiglia Ceretto e l'infaticabile e geniale Enrico Crippa: da allora, un passo alla volta, il ristorante è arrivato con naturalezza nell'empireo dei ristoranti europei. E' sempre un'emozione, quindi, entrare nella piccola porta della strada laterale della piazza del Duomo di Alba e raggiungere la sala principale del ristorante con l'opera di Francesco Clemente, una grande foglia d'uva che abbraccia il mondo.
Proviamo il menu Barolo (che ha ottenuto grandi consensi ed è proosto dal luglio 2021), sulle orme di Giovanni Vialardi, ottocentesco cuoco di corte Savoia che, per primo, ha ideato menu da abbinare a diverse annate di vino Barolo. L’aperitivo di Torino è la gioia di tanti piattini con la summa degli antipasti piemontesi, dalla preziosa insalata russa ricoperta di gelatina all'omaggio ai tramezzini del Caffè Mulassano di Torino. L’insalata vignaiola, poi, è uno straordinario fagotto vegetale con bollito di testina e lingua con scarola, noci, nocciole e salsa verde che rappresenta il pranzo del contadino durante il lavoro in vigna.
Nel piatto c'è tutto: origini, cultura e gusto eccezionale. Dopo la Fassona Garibaldi, un carpaccio con ristretto di funghi e carne che unisce l'italia, dal tartufo al Marsala. E dalla primavera 2023, Enrico Crippa scrive un nuovo importante capitolo: il menu Seasonal Things.
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La primavera di Enrico Crippa
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Ristorante con camere
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avvocati di professione e gastronomi per passione. Da 25 anni recensiscono a quattro mani ristoranti sulle pagine torinesi di Repubblica. Collaborano con varie guide gastronomiche nazionali e sono gli autori delle Guide i 100