Paolo Donei, chef e patron di quella splendida realtà che è Malga Panna, è animato come sempre da uno spirito creativo e innovatore: nelle ultime difficili stagioni, ha sfruttato gli stop forzati sia per pensare nuove ricette, sia per rendere il suo ristorante ancora più accogliente.
Da qualche tempo c'è una bella veranda, creata per regalare agli ospiti una bellissima vista sulle Dolomiti che dominano Moena. E due cantine vetrate (una per i rossi, l'altra per bianchi e bollicine). E' stato anche allargato l'ingresso, per accogliere al meglio i clienti. Invece c'è ancora la sala più caratteristica, tutti foderata dai legni originali di antiche stube. E anche il caminetto con il quale i nonni si scaldavano 70 anni fa è rimasto dov'è. E scoppietta ancora. Paolo non l'avrebbe mai toccato legato com'è alla storia della sua famiglia che lo ispira in tutto quello che fa, lavoro ai fornelli incluso.
La sua proposta trae stimolo dai ricordi, per poi palesarsi in piatti moderni ed eleganti che sanno magnificare in maniera pura e autentica i sapori dei migliori prodotti di queste montagne. Un paio di esempi in carta? Lo Spaghetto Monograno Felicetti con capriolo e lauro, Piccione, rosa canina e girasole e Spaetzle alla zucca con latte cagliato e infuso affumicato. Ampia la lista dei vini e servizio davvero premuroso.
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Tavoli all’aperto
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articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)