Leggo qua e là dell’ultima riscoperta della comunicazione gourmet. Sarebbe …la trattoria! Ma con la Trattoria del Nuovo Macello non c’è niente da riscoprire, c’è dal 1959, trattoria di tradizione non milanese bensì italiana, giunta alla terza generazione, senza perdere mai il passo coi tempi. Perché anche qui, parlando della tradizione, a una pretesa d’immutabilità avanzata da taluni, o a quella della codifica, esercizio d’altri, si può rispondere, attuale sempre, col galileiano «Eppur si muove!».
E dunque se imprescindibili tanto la superba loro Cotoletta (euro 28 e vale il viaggio! si può avere intera o mezza, accompagnata da due Crepinette di noce di vitello) che il Risotto con gli stimmi di zafferano e Lodigiano riserva (un 24 mesi d’ottimo caseificio lombardo), vale altrettanto il piacere la prova di un Risotto mantecato alla zucca, pompelmo, capperi. Tornando alla tradizione, secondo i dettami la preparazione dei Mondeghili e provenienti da una ricetta piacentina di famiglia i Pisarei e fasò (qui con tocco d’oggi).
I nonni erano liguri, si cucina anche il pesce (viene dal vicino mercato), in preparazioni tali da valorizzare la materia prima. L’articolazione delle proposte merita in ogni caso un esame dettagliato della carta, ma veniamo ai prezzi, o cosa parliamo di trattoria: colazione di lavoro a 18 euro, menù degustazione di 4 portate a 36 euro, salendo se si va su alcuni piatti di punta della carta. Il sito internet è di chiarezza rara, e vi si indicano pure i fornitori, un dato che non spiacerebbe vedere più sovente anche altrove.
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ligure, nell'attesa di ciò che mangerà talvolta scrive di ciò che ha mangiato: buono da scrivere, buono da mangiare