La libertà intellettuale è una condizione fondamentale della mente di un grande Chef. A Gianfranco Vissani non è mai mancata. Da sempre la sua capacità di espressione è assoluta ed emancipata, la sua visione un atto di classicismo senza tempo, con quella raffinatezza unica nel proporre una cucina pienamente consapevole della propria energia.
Casa Vissani è il palcoscenico di una rappresentazione teatrale, luogo di celebrazione del benessere gastronomico a tutto tondo: eleganza negli arredi, nei profumi, soprattutto nei colori, come quelli dei cinque menu a disposizione del cliente (Oro, Verde, Rosso, Blu e Black), da scegliere prima della visita nel rispetto di una sacrosanta esigenza di sostenibilità: ecco la definizione “alta” della cucina di Vissani, che razionalizza la storica carta “infinita” in cui lo chef umbro indaga l’essenza stessa della materia che proviene dall’acqua o dalla terra, intreccia narrazioni, ridefinisce sapori a tratti materni, crea nuove prospettive.
La sua è una capacità inimitabile nello scomporre e ricostruire il concetto culinario, che attraverso una tecnica infallibile, porta la ricetta ad un livello superiore sull’onda di una fantasia spesso irrefrenabile, dove sovente l’elemento dolce e acido della frutta si insinua armonicamente in un’architettura del gusto ideale. Valga per tutti il Carnaroli con pistacchi salati, salsa di scampi e farina di lamponi, in cui la cottura del riso è la tela di un dipinto di lucentezza, simmetria e stile, sintesi di forma e pensiero, il manifesto intramontabile della classe di Gianfranco Vissani.
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giornalista enogastronomico, direttore responsabile di James Magazine, ama la bellezza, gli Champagne e due colori: il nero e l'azzurro