Complice la personalità di un cuoco capace di reinventarsi di continuo, in una bella villa liberty al centro di Gallarate va in scena una delle più interessanti cucine del Meridione italico. Una cucina raggiante, leggera, fondata sui prodotti simbolo della mediterraneità come l’olio extravergine d’oliva, che Ilario Vinciguerra utilizza sempre, anche per mantecare il risotto.
Parte della seminale creatività di Vinciguerra risiede giustappunto nella capacità di contaminare nord e sud senza però lesinare nemmeno qualche suggestione dall'Estremo Oriente. In questo senso, rappresentativo è il suo memorabile Biancostato sfumato col sake e impreziosito da miele, soja, zenzero e mela annurca. Uno chef in piena grazia espressiva e pure una certa dose di audacia: quella stessa che gli permette di architettare a rivisitazioni di piatti nazional-popolari come la Pasta, cozze e fagioli che, nella sua versione, diventa ancora più comfort, al pari di altre più icastiche come Isola, una nebulosa di zucchero filato servita a inizio pasto e impreziosita di elementi incastonati, dolci e salati.
Ma sarebbe un errore pensare che la sua tecnica sia un mero esercizio di stile: ciascuna delle sue preparazioni è infatti destinata a deliziare, ancor più della mente, il palato, che difatti quasi ringrazia in soluzioni come il Capu, acronimo di Campania-Puglia, dove riconosciamo, tra gli altri, l'assunto di marchesiana memoria su come il bello sia spesso, se non sempre, anche buono.
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Ristorante con camere
Tavoli all'aperto
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folli amanti dell’alta cucina, in totale sono una ventina, sempre alla ricerca di emozioni. La causa? Un’irresistibile Passione Gourmet
Ilario VinciguerraRisotto mantecato alle mele annurche e polvere di capperi di Pantelleria